Vermin | Nella tela della società | Recensione
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
Titolo originale | Vermines |
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Lingua originale | francese |
Paese | Francia |
Anno | 2023 |
Durata | 103 minuti |
Uscita | – |
Genere | Horror |
Regia | Sebastien Vanicek |
Sceneggiatura | Sébastien Vanicek Florent Bernard |
Fotografia | Alexandre Jamin |
Musiche | Douglas Cavanna |
Produzione | My Box Productions |
Distribuzione | Midnight Factory Plaion Pictures |
Cast | Théo Christine Sofia Lesaffre Jérôme Niel Lisa Nyarko Finnegan Oldfield |
Il voto di Nerdface:
4.0 out of 5.0 stars
«Perché devono essere sempre ragni?»
Soffrite di una profonda e attivissima aracnofobia? La sola vista di uno di un ragno vi genera un profondo stato di fastidio, direttamente proporzionale alle sue dimensioni? Avete anche un basso livello di saggezza? Allora Vermin, film francese del 2023 e opera prima di Sebastien Vanicek, è la pellicola per voi, dedicata com’è a un’infestazione di ragni, sebbene potreste avere difficoltà a recuperarla.
Come le sponde del Nilo
La storia è molto semplice: un ragnetto velenosissimo è raccolto in Medioriente e finisce a casa di Kaleb, un ragazzo appassionato di animali esotici. Quel piccolo bastardo (non Kaleb!), però, scappa e, sorpresa delle sorprese, è una femmina, per di più fertile come le sponde del Nilo dopo l’esondazione. Il risultato sarà un intero stabile invaso da micidiali ragni, pronti a ghermire ogni preda, compresi i residenti.
Una regia al servizio dello jumpscare
Fin qui Vermin sembra un film horror come tanti altri, ma Sebastien Vanicek decide d’approfondire il più possibile, di giocare con le inquadrature e con i movimenti di macchina, col risultato d’aumentare la tensione dei momenti più concitati, di dilatare il tempo prima dell’atteso jumpscare, inevitabile espediente quando si ha a che fare con creature che ti saltano addosso all’improvviso. Ovviamente, non mancano citazioni ad Aracnofobia e La horde.
Poco a poco, Sebastien Vanicek inserisce il sottotesto del film. Vermin, infatti, si svolge tutto all’interno di un caseggiato popolare, in una banlieue abitata da immigrati di seconda e terza generazione. Un quartiere, insomma, dove si sente poco la presenza delle istituzioni e, quando si palesano, spesso lo fanno per trattare i residenti del palazzo al pari delle creature infestanti che l’hanno assalito.
Sembra Parigi
Il ricordo vola incontrollabile agli avvenimenti del 2005, ai giorni che infiammarono le strade di Parigi e i suoi sobborghi, e che si estesero velocemente anche oltre i confini della città. In Vermin non c’è l’esplicito rimando a quei giorni, ma è presente la critica sociale che fu il perno di quelle rivolte. Immancabile, poi, il richiamo ai periodi più recenti della quarantena, accompagnato da un’altra citazione, stavolta a Rec: l’intero stabile, infatti, è isolato e sorvegliato dalle forze dell’ordine, affinché nessuno possa entrare o uscire; fortissimo emergerà il senso d’appartenenza dei residenti, legati da vincoli di fratellanza e umanità, al pari di una famiglia allargata.
Cosa non funziona
Tra ulteriori citazioni ad altri classici e reinvenzioni di cliché ben noti, Vermin riesce a creare disagio e tensione, a dipingere i personaggi con pochi ma efficaci tratti e a generare momenti di genuino spavento. Dove, però, il film pecca è nelle sequenze finali.
Sebastien Vanicek sembra infatti perdere il senso della misura. Forse nella voglia di rifarsi al genere, inizia a trattare i ragni come zombi: questa caratterizzazione mina la sospensione dell’incredulità, già messa alla prova dalle dimensioni ragguardevoli raggiunte dai bastardissimi aracnidi. La mina e non la distrugge, però, solo diventa fin troppo evidente l’ombra del materiale di riferimento e la sua metafora sociale.
Una sola soluzione
Il risultato finale è comunque un film horror da premiare, in grado di dimostrare che si può ancora fare un cinema di genere raffinato e ragionato; quando accade, il risultato è superiore anche alle più rosee aspettative. Non solo: ci ricorda che anche per i ragni più piccoli e innocui la sola soluzione è sempre e comunque il lanciafiamme.
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Titolo originale | Vermines |
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Lingua originale | francese |
Paese | Francia |
Anno | 2023 |
Durata | 103 minuti |
Uscita | – |
Genere | Horror |
Regia | Sebastien Vanicek |
Sceneggiatura | Sébastien Vanicek Florent Bernard |
Fotografia | Alexandre Jamin |
Musiche | Douglas Cavanna |
Produzione | My Box Productions |
Distribuzione | Midnight Factory Plaion Pictures |
Cast | Théo Christine Sofia Lesaffre Jérôme Niel Lisa Nyarko Finnegan Oldfield |