Zombi: l’orda inevitabile di George A. Romero
Zombi
«Tutto bene? Qui siamo con la merda fino al collo».
Titolo originale | Dawn of the dead |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Data d’uscita | 2 Settembre 1978 |
Durata | 118 minuti |
Genere | Horror |
Regia | George A. Romero |
Cast | Ken Foree Scott H. Reiniger David Emge Gaylen Ross David Crawford David Early Richard France Howard Smith Daniel Dietrich Fred Baker James A. Baffico Rod Stouffer Pasquale Buba Tony Buba Butchie Dave Hawkins Tom Kapusta Tom Savini Rudy Ricci Marty Schiff Joe Shelby Taso N. Stavrakis Nick Tallo Larry Vaira Jesse Del Gre Richard France George A. Romero |
L’orda inevitabile
Non esiste mostro più iconico dello zombie. E Zombi, di George A. Romero, è una di quelle pellicole che rimangono appiccicate alla pelle degli appassionati e difficilmente si riesce a scrostarla via, tanto che, insieme alle altre due opere della trilogia dei morti viventi, diventa pietra di paragone per qualunque film di genere scritto e girato in seguito.
Sono tra noi
Gli zombie sono creature con cui abbiamo a che fare ogni giorno. Sono al volante dell’auto di fronte la nostra, che procede lenta su quella strada dove proprio non si può sorpassare; sono in coda davanti a noi dal tabaccaio, con in mano una pila di schedine di Gratta & Vinci; a volte si raggruppano sul marciapiede, per immortalare i loro sorrisi ebeti per i loro social. Siamo circondati ed è normale che mettano in crisi la nostra civiltà. E nel film di George A. Romero, in effetti, l’umanità sta già collassando e i nostri eroi dovranno vedersela sia contro l’armata dei non morti, sia con predoni molto più umani, che sfruttano il vuoto d’autorità per arraffare tutto quanto serva loro.
Una gabbia dorata
Gli stessi protagonisti fuggono dagli zombie, ma solo per ritrovarsi rinchiusi in una gabbia dorata: un centro commerciale. A pensarci bene, è una delle soluzioni migliori in caso di collasso della civiltà, poiché offre un’ottima scorta di cibo, di medicinali, di armi e di tutto quanto si possa aver bisogno per sopravvivere il più a lungo possibile.
C’è, poi, questa strana metafora, per la quale è un tempio del consumismo a diventare l’ancora di salvezza di pochi superstiti contro il resto del mondo. Un resto del mondo mosso solo dall’impulso irrefrenabile d’uccidere. Già, perché gli zombie cacciano e tentano di ghermire gli umani solo per cibarsene; chi sopravvive al loro attacco è però destinato a diventare a sua volta un non morto.
E allora un dubbio potrebbe assalirci, figlio delle mille interpretazioni legate alla figura dello zombie e alle altrettante esperienze del mondo moderno: siamo sicuri che sia la fame a spingerli contro di noi? E se, invece, fosse solo l’invidia per un cervello funzionante a costringerli a divorarci o a farci diventare come loro?
Cresci, consuma, crepa
Cresci, consuma e crepa, diceva qualcuno. Riassumeva lo stile di vita occidentale e lo zombie non poteva che esserne il riflesso storpiato, il mostro chiuso nella parte più profonda della cantina, ma pronto a liberarsi non appena abbassiamo la guardia. George A. Romero, probabilmente, voleva solo fare del buon gore e ci riuscì perfettamente, coadiuvato anche da Dario Argento, il quale a Zombi si dedica parecchio, curandone il montaggio e l’edizione per i paesi non anglofoni europei, forse non considerando affatto la potenza evocativa della sua opera.
Tuttavia la figura dello zombie, così come viene fuori dal film, è troppo grottesca. Viene da pensare che George A. Romero ne abbia intuitivamente tratteggiato i contorni, per mostrare all’edonistica società moderna cosa stesse diventando. Non cosa rischiava di diventare, si badi bene. George A. Romero descrive un processo in corso d’opera.
La società sparisce
In Zombi, poco a poco, la società sparisce per fare spazio ad altro. I protagonisti cercano di mantenere la loro umanità, ma basta una saracinesca lasciata aperta per fare in modo che la cruda realtà del mondo fuori il centro commerciale irrompa nella loro utopia e li spinga a fare i conti con tutto quanto vogliono lasciare fuori. Puoi rischiare la vita per gli amici e vederli morire.
L’orda
Insomma, si può tenere il punto sui propri ideali, ma alla fine basta un un piccolo morso per costringerci e rivalutare tutta la nostra scala di valori. Non importa se siamo stati noi ad aver offerto il braccio alle fauci del mostro, o che lo abbia omaggiato uno dei nostri compagni di sventura. Combattere è lecito, ma l’orda ci trarrà a sé e ci annienterà, sempre.
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Titolo originale | Dawn of the dead |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Data d’uscita | 2 Settembre 1978 |
Durata | 118 minuti |
Genere | Horror |
Regia | George A. Romero |
Cast | Ken Foree Scott H. Reiniger David Emge Gaylen Ross David Crawford David Early Richard France Howard Smith Daniel Dietrich Fred Baker James A. Baffico Rod Stouffer Pasquale Buba Tony Buba Butchie Dave Hawkins Tom Kapusta Tom Savini Rudy Ricci Marty Schiff Joe Shelby Taso N. Stavrakis Nick Tallo Larry Vaira Jesse Del Gre Richard France George A. Romero |