Zoolander: generazione selfie | Dott.ssa Stranamore
Tutti belli belli (in modo assurdo)
Ho scoperto d’appartenere alla generazione Y nel 1996, quando Ambra Angiolini, la guru degli anni ’90, cantava Ti stravoglio nella trasmissione televisiva Generazione X. Lo sgomento nell’apprendere che non eravamo della stessa stirpe è stato paragonabile alla scoperta dell’inesistenza di Babbo Natale: il tradimento della vita stessa.
Di generazione in generazione
Essere di una generazione piuttosto che di un’altra, del resto, non è colpa o merito di nessuno: cambiano e non ci possiamo fare nulla. La suddivisione è questa e questa resta. Ma, se è vero che la personalità generazionale ha le stesse caratteristiche in tutto il mondo e all’interno di essa gli individui mantengono le loro unicità, è possibile trovare caratteristiche comuni alle varie generazioni.
Boomer, X, Y, Z, Zoolander
La generazione Zoolander prende il nome dal film cult demenziale del 2001 ed è l’anello di congiunzione tra me (generazione Y) e Ambra (generazione X), ma anche tra Ambra e la figlia sedicenne (generazione Z) della mia parrucchiera, nonostante si porti molto bene i suoi 36 anni, e pure tra la figlia della mia parrucchiera e la mia insegnate del liceo (generazione Boomer).
Complici internet e i social, gli Zoolander li riconosci perché sono tutti molto «figosi»: fotomodelli presso se stessi, sono riusciti a sviluppare diverse pose da donare al mondo. Tutte uguali, ma con nomi e citazioni diverse. E guai a chi fa notare loro che i selfie hanno la stessa angolazione, che le loro facce hanno la stessa espressione, la loro posa perfetta, la personale Blue Steel di successo.
Mugatu invidioso
Chi lo fa è sicuramente il cattivo della situazione, un Mugatu invidioso, senz’arte né parte. Non solo belli, gli Zoolander hanno anche ottime capacità oratorie e potrebbero essere addirittura in grado di parlare ai funerali. Sospettano ci sia altro nella vita, oltre a essere «belli belli in modo assurdo». E presto scopriranno cos’è.
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Dott.ssa Stranamore
Valentina Borrelli è laureata in Psicologia.
Sui social è nota per Chiedimiperchésonosingle.
Per noi diventa la Dott.ssa Stranamore.
Una guida per l’amore al tempo dei nerd.